Il body checking è quell’attività di osservazione ripetuta del proprio corpo o parti di esso, finalizzato a controllarne lo stato e i cambiamenti. All’opposto ci sono gli evitamenti legati al corpo, ovvero comportamenti volti ad evitare la vista, il rapporto, l’esperienza del proprio corpo.

Entrambe queste modalità sono molto frequenti nelle persone che soffrono di disturbi del comportamento alimentare: le ricerche ci dicono che queste passano frequentemente da periodi in cui controllano ripetutamente il loro peso e le forme corporee ad altri in cui evitano di pesarsi o di guardarsi.   

Chi soffre di anoressia nervosa, di bulimia, di binge eating disorder (o altre problematiche del comportamento alimentare) ha in genere una eccessiva attenzione per il corpo e la sua forma, che si esprime in insoddisfazione per la propria immagine e nella preoccupazione per i cambiamenti del corpo.

Questo a sua volta è collegato spesso a forme di restrizione calorica (cioè adozione di diete dimagranti per cui si mangia meno) e/o restrizione cognitiva (cioè pensare che dovrei mangiare meno o che alcuni alimenti vadano evitati altrimenti non mi controllerò o ingrasserò). Ed ecco che si arriva al non mangiare abbastanza o al circolo di restrizione-abbuffata. Il tutto condito da sensi di colpa, inadeguatezza, vergogna, rabbia verso di sè e una generale grande sofferenza.

Ma torniamo ai body check per capire perchè, quando la persona ha molta insoddisfazione per la immagine corporea, in terapia bisogna lavorare su questo aspetto.

Il check del corpo può essere classificato in:

  1. check del peso: es. pesarsi frequentemente, più volte al giorno, ad esempio prima e dopo il pasto;
  2. check visivi: es. guardarsi frequentemente allo specchio per esaminare specifiche parti del corpo come pancia, cosce, sedere;
  3. check tattili: es. misurare le circonferenze del corpo, pizzicare parti del corpo come la pancia per valutarne le dimensioni;
  4. check di confronto: es. confrontarsi con personaggi famosi, informarsi del peso o della taglia corporea di altre persone;
  5. check di rassicurazione: es. chiedere ad altri come ci stanno i vestiti, se ci vedono ingrassati.

Oltre ai check, abbiamo gli evitamenti, come ad esempio: indossare abiti che camuffano le forme del corpo, evitare di esporre alcune parti del corpo, evitare certi luoghi (es. piscine, mare) per non mostrare il corpo, evitare di guardarsi allo specchio o pesarsi o fare la doccia al buio.

Perchè in terapia si lavora anche sui check della forma del corpo e sugli evitamenti? Perchè entrambi mantengono l’immagine corporea negativa della persona: focalizzare l’attenzione su parti del corpo, invece che sull’intera immagine, aumenta l’insoddisfazione corporea; scrutare specifiche parti del corpo in modo prolungato amplifica la percezione di quelle caratteristiche vista come difetti; inoltre il confronto con corpi molto diversi dal proprio (spesso modificati in foto e video, come sono quelle dei vip) conferma la percezione della propria inadeguatezza.