valutazione neuropsicologica

Valutazione e clinica delle demenze: nuova collaborazione

Con gioia condivido l’attivazione di una nuova collaborazione presso il mio studio con la dott.ssa Ilaria Chirico, psicologa psicoterapeuta e dottore di ricerca, esperta in valutazione e clinica delle demenze. La collega riceverà presso il mio Centro su appuntamento per effettuare valutazioni neuropsicologiche in tutte quelle situazioni in cui ci sia un sospetto di demenza (sia nell’anziano che in persone più giovani), ma anche di sostegno ai caregiver e ai familiari dei pazienti affetti da demenza.


Quando occorre una valutazione neuropsicologica?

Le situazioni in cui è necessario effettuare una valutazione neuropsicologica possono essere svariate. Non tutte devono necessariamente coesistere e possono presentarsi in maniera più o meno sfumata. Di seguito, alcuni esempi:

  • disturbi della memoria: soprattutto acquisizione di nuove informazioni e recupero di quelle recenti
  • problemi di linguaggio: non vengono più certe parole, si utilizzano neologismi o parole sbagliate
  • difficoltà a fare i conti
  • problemi di orientamento anche in ambienti conosciuti
  • difficoltà di svolgimento di attività abituali (gestire soldi, guidare etc.)
  • alterazioni dell’affettività: depressione, ansia, apatia
  • alterazioni del comportamento: aggressività, irritabilità, attività motoria aberrante (vagabondaggio, affaccendamento), agitazione psicomotoria, disinibizione;
  • alterazioni del sonno e dell’alimentazione;
  • disturbi del pensiero e della percezione: deliri, allucinazioni.

Perché è importante richiedere una valutazione neuropsicologica?

La demenza è una sindrome cronica che comporta la perdita graduale delle capacità cognitive e significative alterazioni della personalità e del comportamento. Esistono varie tipologie di cui la più nota è l’Alzheimer che colpisce circa il 60% dei malati. Le demenze colpiscono in prevalenza gli anziani, anche se esistono forme con esordio giovanile (< 65 anni).

Alla luce dei dati di diffusione della malattia, le demenze rappresentano un’emergenza sociale e una priorità di salute pubblica. Da un lato, è necessario garantire una diagnosi corretta e tempestiva che consenta di accedere nei tempi giusti alle forme di sostegno socio-sanitario di cui tanto il paziente quanto la famiglia necessitano.

La tempestività nel ricevere aiuto è fondamentale rispetto alle possibilità di rallentare la progressione della malattia, consentire alla persona e al nucleo familiare di convivere con essa garantendone una buona qualità della vita.

Cosa fare dunque?

Alla luce di quanto descritto, è quindi necessario:

  • garantire una corretta e tempestiva diagnosi basata sulla valutazione neuropsicologica del malato e psicosociale/del contesto. Questa deve essere condotta da un professionista e avvalersi di test standardizzati con il fine di produrre una relazione valida e attendibile ad uso del paziente e dei familiari.
  • garantire un sostegno psicologico costante al caregiver (colui che si prende cura) e all’intero sistema familiare. Questo infatti si rileva fondamentale nelle fasi iniziali della malattia e nel suo decorso in quanto l’aiuto di un professionista consente di prendere consapevolezza delle caratteristiche della malattia, della sua evoluzione spesso imprevedibile, e delle sue molteplici ripercussioni (cognitive, comportamentali, dell’umore) sul malato e sul suo contesto di vita. Consente inoltre di valutare quali risorse familiari e sociali attivare con l’obiettivo di garantire un adattamento ottimale alla malattia attraverso un piano di cura personalizzato, flessibile e continuo nel tempo per il paziente e la sua famiglia.

Autrice: dott.ssa Ilaria Chirico, Psicologa Psicoterapeuta Dottore di Ricerca