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Stalking: che fare? Indicazioni pratiche per vittime e conoscenti

SONO VITTIMA DI STALKING. CHE POSSO FARE?

1) Evitare tutti i contatti con lo/a stalker

Anche se non è facile da realizzare, è importante che la vittima interrompa i contatti con lo/a stalker e non risponda alle provocazioni. Qualunque risposta mantiene viva la relazione cominicativa e questo va evitato. Inoltre le risposte potrebbero alimentare nello/a stalker la speranza o la convinzione che la sua perseveranza sarà ripagata.

Per cui:

  • Spiega chiaramente allo/a stalker che non desideri aver alcun contatto con lui/lei.
  • Evita di rispondere alle telefonate, messaggi, mail o quant’altro, fosse anche solo per cercare di dissuadere lo/a stalker.
  • Mostrati ferma nella tua decisione di chiudere la relazione, non mostrando alcun dubbio in merito.
  • Evita qualunque rappresaglia anche se sei esasperata e arrabbiata.

2) Cercare l’aiuto delle autorità

Recati in Questura o dai Carabinieri e informa le Forze dell’Ordine della situazione. Con il loro aiuto capirai se sporgere querela oppure procedere con un ammonimento [per saperne di più, clicca qui].

A tal fine è importante che conservi tutto quello che può costituire prova, per cui:

  • Documenta su un diario personale o su un’agenda ogni forma di comunicazione (per esempio: nastri della segreteria telefonica, biglietti, lettere, e-mail, sms, registro telefonate, regali). Un esempio di “agenda” puoi trovarlo qui.
  • Stampa le e-mail e copiale sul un disco esterno (chiavetta o altro).
  • Fai una lista delle telefonate in ordine di giorno e di ore.
  • Tieni una documentazione di tutti gli episodi avvenuti, specificando cosa è successo (gli episodi specifici), quando (ora, giorno e data) e dove.
  • Cerca di collegare gli episodi avvenuti con eventi più generali (es. il giorno del primo appostamento c’era la partita Juve-Napoli oppure la mia amica Lucia festeggiava il compleanno).
  • Altri elementi che dovresti registrare o conservare, perché utili a provare i comportamenti di stalking, sono: biglietti manoscritti, numero di targa, abbigliamento, l’ora del giorno e, se possibile, eventuali numeri telefonici rimasti in memoria.
  • Per legge, le Forze dell’Ordine sono tenute a fornirti i numeri e i recapiti dei Centri Antiviolenza più vicini a te. In ogni caso, puoi trovare qui l’elenco. Mettiti in contatto con uno di questi Centri; lì troverai assistenza psicologica e legale gratuite, oltre che professioniste in grado di darti suggerimenti meno generici e più specificamente legati alla tua situazione.
  • Se la situazione è tale da richiedere un allontanamento, tuo o anche dei tuoi figli, sappi che esistono case con indirizzi segreti in cui i Centri Antiviolenza possono collocarti per proteggerti.

3) Studiare un piano di sicurezza

A prescindere dal coinvolgimento della polizia o del sistema giudiziario, è importante che tu agisca per la tua sicurezza. Non sei impotente, puoi invece usare delle strategie per cautelarti e proteggerti.

Tra le principali azioni che puoi attuare:

  • Fai una lista di numeri di telefono utili (es. della polizia, di amici, di centri antiviolenza, di un avvocato, ecc.) da tenere sempre con te e a cui fare riferimento in caso di emergenza.
  • Fornisci a coinquilini, amici, familiari e colleghi informazioni sulla situazione di stalking, in modo tale da ottenere il loro aiuto e rendere comprensibili i tuoi comportamenti adottati.
  • Puoi fornire alle persone maggiormente coinvolte (quali amici, familiari, vicini e colleghi di lavoro), una fotografia o una descrizione dello stalker.
  • Chiedi loro di chiamare la polizia ogni volta che sentono rumori sospetti o particolarmente forti e ogni volta che assistono ad avvenimenti strani e sospetti.
  • Chiedi loro di non rivelare informazioni su di te allo stalker o a da te non reputato una persona fidata.
  • Tieni in macchina una borsa per le emergenze e del denaro, nel caso in cui non ti fosse possibile rientrare a casa.
  • Fai il pieno di benzina e decidi chi chiamare in caso di problemi, individuando un posto sicuro in cui incontrare questa persona.
  • Porta con te uno spray anti aggressione.
  • Cerca di cambiare spesso le tue abitudini di vita, ovvero non fare sempre le stesse cose tutti i giorni alla stessa ora. Per esempio, cambia spesso il percorso per andare a casa, al lavoro o a scuola.
  • Parcheggia in un posto sicuro e ben illuminato.
  • Cerca se possibile di non viaggiare da sola/o.
  • Sul posto di lavoro è opportuno che avvisi i colleghi, i dirigenti e gli operatori della sicurezza, chiedendo loro di filtrare le telefonate e supervisionare gli appuntamenti.

4) Adottare altre misure preventive per tutelare la privacy e la sicurezza

  • Rendi sicure porte e finestre (installare serrature alle finestre ed ai vetri scorrevoli).
  • Sottoponi l’abitazione ad un controllo per verificare il livello di sicurezza. Se vivi in un’abitazione in cui hai anche il minimo sospetto che lo stalker possa entrare dovresti cambiare tutte le serrature.
  • Usa una casella di posta privata. Non accettare pacchi se non si tratta di qualcosa che hai ordinato direttamente.
  • Se hai cambiato casa, dai il tuo indirizzo solo agli amici più fidati, chiedendo loro di non annotarlo in rubriche o indirizzari che potrebbero essere sottratti da qualcuno.
  • Altre misure di sicurezza potrebbero essere: non mettere il telefono vicino alle finestre; installare spioncini sulle porte; potare gli alberi e gli arbusti intorno a casa.

4.1) ALCUNE INDICAZIONI PER DIFFERENTI TIPI DI MOLESTIA

Molestie da parte di un vicino di casa
Nel caso in cui le condotte di stalking siano poste in essere da un vicino di casa che persiste nonostante il ricorso appropriato ed esaustivo alle vie legali, la strategia più efficace, pur a fronte di notevoli costi, è interrompere ogni contatto, eventualmente anche cambiando quartiere.

Molestie sul posto di lavoro
Se sei sottoposta a condotte di stalking da un collega, informa il tuo capo o il tuo supervisore (se non ricevi ascolto, parlane con un dirigente di grado più elevato).

Cyber stalking
Si parla di cyberstalking per indicare le molestie attuate da uno/a stalker conosciuto sul web e che reagisce di fronte al rifiuto con molestie perpetrate telematicamente, talvolta anche oltre la rete (se riesce a reperire informazioni personali). Se dunque le attenzioni virtuali di una persona conosciuta sul web si fanno ripetitive, minacciose, ingiuriose, o comportano la rivelazione pubblica di immagini e contenuti personali sei vittima di cyberstalking.

In termini preventivi, è molto importante non fornire mai ad estranei informazioni personali a mezzo internet.
Altre strategie utili alla prevenzione:

  • Indirizzo e-mail > crea un indirizzo di posta elettronica neutro dal punto di vista del genere. Indirizzi e-mail provocanti andrebbero evitati in modo tale da non attirare particolari attenzioni. Non usare il nome di battesimo se è evidentemente femminile;
  • Profilo > rimuovi qualunque informazione personale in sede di redazione o compilazione di un eventuale profilo;
  • Firma > non allegare nessuna firma alle tue mail, questo potrebbe offrire ad altri informazioni su di te che preferiresti non rivelare (nome, indirizzo e numero di telefono);
  • Intestazioni > quando l’e-mail viene spedita, l’intestazione può contenere informazioni riguardanti caratteri identificativi come il nome e l’indirizzo e-mail, elimina questa opzione dal programma di posta elettronica;
  • Blocca o ignora le e-mail sconosciute.

Se sei vittima di cyber-stalking puoi:

  • Dire allo stalker che queste comunicazioni non sono gradite ed insistere affinché vengano interrotte.
  • Non rispondere ed astenerti dal contrattaccare. Abbandona la situazione spiacevole, uscendo dalla chat, navigando in altri siti o disconnettendoti.
  • Registrare tutte le prove non appena disponibili: scarica e conserva tutte le e-mail utili per le eventuali successive indagini di polizia.
  • Segnalare i comportamenti, la tempistica dei contatti, i contenuti diffusi senza il tuo consenso al sito www.commissariatodips.it in modo che esperti della materia possano aiutarti a capire cosa fare.
  • Se sei oggetto di minacce, ingiurie e molestie sui tuoi spazi web sei vittima di un reato denunciabile in qualsiasi ufficio della Polizia delle Comunicazioni. Trovi i numeri utili sul sito www.commissariatodips.it

[Altri suggerimenti qui]

Molestie telefoniche

  • Se ricevi telefonate sospette mantieni la calma e cerca di non manifestare alcuna emozione, sposta il ricevitore e lascialo alzato per alcuni minuti e poi riattacca. Annota data e ora della chiamata, oltre ad altri dettagli utili.
  • Se rispondi ad una telefonata dello stalker, la cosa migliore da fare è riattaccare gentilmente. Buttare giù il ricevitore o gridare può incoraggiare lo stalker.
  • Non rispondere mai al telefono se squilla subito dopo avere chiuso una telefonata con lo stalker.
  • Tieni un telefono cellulare a portata di mano nel caso in cui la linea venisse intasata o manomessa.
  • Regista tutte le chiamate.
  • Richiedi un numero di telefono privato, non pubblicato su elenchi e rimuovi il tuo numero dal maggior numero di pubblicazioni possibili.
  • Non rivelare informazioni personali, come il tuo indirizzo, al telefono;
  • Il numero dello stalker può essere rintracciato dal gestore telefonico.
  • Procurati una segreteria telefonica e fatevi registrare il messaggio da un’altra persona; prima di accettare la telefonata ascoltate chi vi chiama;
  • Cambia, se lo ritieni necessario, il numero del telefono fisso, del cellulare e l’indirizzo e-mail;
  • Informa più persone possibili: dai colleghi, agli amici, ai vicini;
  • Non farti coinvolgere in nessuna discussione o spiegazione da chi ti molesta;
  • Comunica allo stalker che la polizia è informata!
  • Segna ora e giorno in cui vieni molestata e documenta tutto il più possibile in modo da poterlo provare nel caso di un processo;
  • Se ti chiamano con l’anonimo puoi fare richiesta affinchè il numero sia reso visibile: l’art. 127 del D. Leg.vo 196/2003 offre al molestato la possibilità di impedire che chi chiama cripti il numero di telefono facendo una domanda scritta e soprattutto motivata, alla propria compagnia telefonica. Questa, ricevuta la domanda, renderà inefficace per un certo periodo la soppressione dell’identificazione del chiamante, conservando i dati relativi alla provenienza delle chiamate e comunicandoli all’abbonato, a condizione che dichiari per iscritto di servirsene per una denuncia.
  • Denuncia alla Polizia Postale: le molestie telefoniche sono punite dall’articolo 660 del codice penale con l’arresto fino a 6 mesi.

 

CONOSCO UNA PERSONA CHE E’ VITTIMA DI STALKING. COME LA AIUTO?

Per le vittime che si trovano in questa situazione è fondamentale essere prese sul serio. Colleghi, amici, parenti e agenti di polizia non dovrebbero considerare le vittime di stalking come paranoiche, nevrotiche o come vittime di un crimine minore.

Per aiutare le vittime è importante ricordare che:

  • Ogni approccio al problema dello stalking deve tener conto delle specifiche circostanze del caso, inclusa la natura di qualsiasi precedente relazione tra vittima e stalker, le motivazioni dello stalker e il suo stato mentale, i metodi usati per molestare la vittima e la giurisdizione nella quale i comportamenti vengono perpetrati.
  • Gli amici della vittima, la famiglia, gli avvocati, i consulenti o gli agenti di polizia dovrebbero essere tutti considerati come importanti elementi di una efficace strategia d’aiuto.
  • Le organizzazioni di sostegno alle vittime possono fornire assistenza, informazioni e consulenza alle vittime e, laddove occorra un supporto ulteriore, possono indirizzale a servizi specializzati nel trattamento.
  • Le agenzie di sostegno alle vittime possono anche fornire informazioni circa la presenza di gruppi di auto-aiuto e di supporto nelle vicinanze.
  • Tutte queste organizzazioni, gruppi e centri di assistenza contribuiscono a dare un importante messaggio alla vittima: non sei sola.
  • Per tutte le vittime la terapia più efficace sarebbe la scomparsa dello stalker, ma ciò può richiedere diverso tempo. In ogni caso, per molte vittime i sintomi psicologici causati dallo stalking non si risolvono immediatamente una volta che le molestie si interrompono.
  • Le vittime possono manifestare conseguenze di tipo emotivo per parecchi mesi e i sintomi post-traumatici possono essere permanenti.

Se stai aiutando una vittima di stalking, dovresti ricordare che:

  • Prima di tutto la sicurezza: occorre gestire il rischio, più o meno immediato, per la sicurezza della vittima.
  • Devi essere in grado di dare alla vittima indicazioni e strategie comportamentali per contrastare lo stalking ed indicarle dove può trovare un aiuto professionale: Forze dell’Ordine e Centri Antiviolenza.
  • Non colpevolizzare la vittima e non sottovalutare la situazione.
  • Non consigliare alle vittime né di cercare una riconciliazione con lo stalker né di tentare di scoraggiare lo stalker dal continuare nei suoi comportamenti.

Se sei il familiare di una vittima, un amico, un vicino o chiunque altro coinvolto in una situazione di stalking, dovresti ricordare che:

  • Anche tu potresti essere a rischio di stalking, quindi, dovresti prendere alcune precauzioni per garantire la tua sicurezza.
  • E’ importante non colpevolizzare la vittima per quello che le sta succedendo e non abbandonarla proprio a causa dello stalking. Le vittime hanno bisogno del sostegno morale di familiari ed amici.
  • Spesso è utile chiedere alla vittima di cosa ha bisogno: può richiedere aiuto pratico, ma può anche aver soltanto bisogno di qualcuno che la ascolti.
  • Vivere con una vittima di stalking non è facile. Alcune vittime possono andare incontro a mutamenti caratteriali. La famiglia o gli amici potrebbero non essere in grado di risolvere il problema, ma il loro costante sostegno può rappresentare un aiuto insostituibile per la vittima.
  • I datori di lavoro hanno la responsabilità di proteggere i lavoratori dalle molestie e dalle violenze commesse sul posto di lavoro.
  • I datori di lavoro possono ridurre il rischio di comportamenti di stalking all’interno del luogo di lavoro, sviluppando un clima di lavoro accogliente, organizzando dei training per la risoluzione dei conflitti e assicurando la disponibilità di adeguati uffici reclamo.

Le indicazioni sono tratte da:

 

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